La maggioranza delle persone le indossa correttamente, ma in molti hanno adottato regole «fai da te»: Chi, ad esempio, cammina da solo o porta a spasso il cane, ritiene di essere esentato
Molte calate sotto il naso, altre a cingere il collo come un piccolo foulard oppure arrotolate con due giri d’elastico intorno al polso. Nel primo giorno della quarta ondata di pandemia che ha richiesto nuovamente l’obbligo di mascherine all’aperto, le modalità di approccio al «dispositivo medico», proposto in ogni foggia e materiale, sono le più svariate, fino a chi non lo indossa proprio, o perché non informato, o anche come atto di sfida e di protesta contro le misure restrittive entrate in vigore con l’ordinanza del presidente della Regione Zingaretti dalla mezzanotte di ieri (in vigore fino alle 24 del 23 gennaio 2022).
Se in giro per Roma, da Prati a Campo de’ Fiori, da viale Libia a Vigna Stelluti, la maggioranza dei cittadini le indossa correttamente, c’è però anche una nutrita minoranza che ha scelto il «fai da te», «personalizzando» a proprio uso le indicazioni provenienti dalle istituzioni e dalla comunità scientifica. Chi cammina da solo, ad esempio, e in particolare portando a spasso il cane, diversi casi avvistati sul lungotevere delle Armi e in via Marmorata a Testaccio, si ritiene forse esente dall’obbligo. Così come giocolieri e lavavetri ai semafori, sprovvisti di mascherine perché probabilmente credono che la loro attività possa essere assimilata allo sport .
Tante diverse «casistiche» anche al piccolo mercatino di piazza Mazzini, dove qualcuno, viste le macchine fotografiche, ha tirato subito fuori dalla tasca il «presidio di protezione» per metterlo sul viso: «È qualcosa che mal si sopporta — esordisce Carlo Di Silvestro, avvocato — ma è chiaro che nel momento in cui i contagi hanno ripreso a correre, non se ne può fare a meno. È un provvedimento corretto a cui tutti devono adeguarsi». C’è poi qualcuno, come Chiara e Alice, mamma e figlia di 10 anni, a cui non è cambiato nulla: «Noi sono mesi che le portiamo anche per strada — racconta Chiara — e non soltanto dove ci sono assembramenti. Ci sentiamo più sicure». Tre amiche con un piccolo stand di borse artigianali, hanno ognuna un’idea diversa sul’utilità di proteggere il volto dal virus: «Sono d’accordo, è l’unico modo per scongiurare altre chiusure », dice Federica mentre Barbara, mascherina con ballerini di tango dipinti sul tessuto, dice di essere «all’oscur0 delle nuove norme: non vedo la Tv da un mese e non ne sapevo nulla». Infine per Tiziana è «molto pesante tenerla tutto il giorno per noi che lavoriamo all’aperto. Ma forse oggi è il male minore».
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